Uccisa dall’odio anti islamico

Dr.ssa Marwa El Sherbiny: è stata assassinata da un cittadino tedesco davanti il tribunale

Dr.ssa Marwa El Sherbiny:  Era una ragazza egiziana di 32 anni, sposata con un connazionale trasferitosi dall’Egitto in Germania per completare i propri studi nel 2004, aveva un figlio di 3 anni ed era incinta di tre mesi. Doveva tornare in Egitto con il marito dopo un mese.

Il 1° Luglio 2009, in un tribunale tedesco, dopo il processo che vedeva imputato Alex W., 28 anni, cittadino tedesco di origina russa, con l'accusa di aver dato del "terrorista" a Marwa, per il fatto che indossasse il Hijab (velo islamico) mentre portava il figlio a giocare nel parco, Marwa viene massacrata con diciotto colpi di cortello dall'accusato stesso, tutto davanti agli occhi del giudice.  Il marito di Marwa ha tentato di difendere la moglie, ma è stato colpito dalla polizia tedesca che non si è invece preoccupata di soccorrere la ragazza.

L’assassino Alex era il vicino di casa della vittima Marwa, non appartiene a nessun partito politico non ha alcuna malattia. Dava spesso fastidio alla vittima cercando di toglierle il Hijab (velo islamico) e usando parole forti contro di lei, spesso definendola terrorista. La ragazza, esasperata, era dovuta rivolgersi ad un tribunale per chiedere aiuto.

Domandiamoci:

Perché i media occidentali hanno ignorato questa vittima? Non era un essere umano che viveva legalmente dentro la società occidentale?

Quanto tempo occorre per infliggere diciotto colpi di coltello senza che nessuno fermi l' assassino?

Perché la polizia tedesca  ha sparato al marito della vittima invece di fermare l’assassino?

L’assassino sarà giudicato come si deve o la legge occidentale non è ancora in grado di dare giustizia in casi di questo genere?

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Uccisa dall’odio anti islamico

 Alexander W. ha ucciso la mussulmana Marwa nell’aula del tribunale, dopo averla insultata come „terrorista“ ovvero „sciattona“.

 Il 1° luglio, in mezzo all’udienza del tribunale di Dresda, l’accusato Alexander W. (28) ha ucciso la testimone trentaduenne, la farmacista egiziana Marwa E., con 18 coltellate del suo coltello. Ha potuto portare senza problemi l’arma nell’aula del tribunale. Secondo la perizia psicologica non si tratta di un “pazzo”. L’omicidio sembra essere pianificato da lui con evidenza, anche l’introduzione del coltello nell’aula non è successa per caso.

 L’omicida ventottenne, un tedesco la cui famiglia è immigrata in Germania negli anni ottanta grazie al programma “Integrazione di tedeschi dell’ex unione sovietica”, fu arrestato dopo l’omicidio.

 La polizia chiamata troppo tardi ha aperto il fuoco contro il marito che cercava di soccorrere la moglie incinta di tre mesi. Giace ora in ospedale gravemente ferito e si è svegliato dal coma mal appena 2 giorni fa. Il figlio dei due ha dovuto vedere nell’aula del tribunale il crudele atto contro la madre e viene curato ora da medici e psicologi.

 Odio anti islamico non deve essere minimizzato – le vittime vengono trasformati in colpevoli

 Alexander W. ha chiamato la donna “islamista, terrorista e sciattona” dopo che la donna con hijab l’anno scorso in agosto lo aveva chiesto di liberare l’altalena in un parco giochi di Dresda per suo figlio.

 L’accusato fu poi condannato a causa del delitto razziale. Alla fine del 2008 il magazziniere disoccupato dovette pagare 780 Euro per insulto. Però la procura presentò il ricorso a causa della lieve pena.

 Mentre l’interesse mediale per questo delitto era minimo – perché in Germania questo tipo di delitto è all’ordine del giorno – in internet si scambiano i messaggi d’odio.

 L’accaduto e i retroscena

 A differenza dell’accusato di morte  Alexander W., Marwa E. dal 2005 era farmacista e suo marito Ali W. è borsista del rinomato istituto Max- Planck. Nonostante questo la famiglia divenne l’obiettivo di propaganda di destra. Le indagini dei giudici si rivolgono perciò anche contro i legami di Alexander W. e le pagine web di estrema destra (“Politically Incorrect”, “Pro Köln”, grüne-pest.net, ecc.) per scoprire se l’accusato ha voluto mettere in atto ciò che in rete viene solamente sollecitato.

 Sono questi degli sviluppi molto preoccupanti e antidemocratici in Germania che dovrebbero essere analizzati con più cura dagli enti rilevanti.

 Reazioni dopo l’accaduto

 L’ambasciata egiziana ha inviato dei collaboratori per prendersi cura del marito e del bambino. La sorella dell’uccisa è venuta dall’Egitto per portare il bambino in Egitto.

 I musulmani hanno manifestato il lutto a Berlino, Dresda e Cologna.

 Il ministro di giustizia della Sassonia ha manifestato la sua compassione e spavento per l’accaduto, mentre il presidente del consiglio non si è espresso.

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